Petra, 16 anni nella COCA, cos’è che ti ha motivata a rimanere così a lungo?
La varietà degli argomenti, la responsabilità strategica per i 110 000 assicurati e beneficiari di rendite e la collaborazione in seno a un consolidato team di collaboratrici e collaboratori, che per me al contempo hanno significato responsabilità, dialogo e apprendimento continuo. Particolarmente arricchente è stata la mia attività nel Comitato di audit, da ultimo come presidente, dove ho avuto l’opportunità di analizzare in modo approfondito i processi, la gestione dei rischi e la definizione delle basi assicurative.
Qual è stato per te il cambiamento più incisivo?
In un contesto in costante evoluzione – con bassi tassi d’interesse, pressioni per le riforme nell’ambito del personale federale, le elevate aspettative di rendimento e la richiesta di sostenibilità – mantenere un equilibrio tra ciò che è fattibile oggi e ciò che deve essere sostenibile domani: un obiettivo stabile per tutte le generazioni.
Quali consigli dai a Laura in vista del suo futuro mandato?
Creare una buona rete di contatti, porre domande critiche e prendere posizione. Per gli assicurati, non sei solo «una voce»: sei parte del tutto, ed è questo ciò che conta.
Laura, cosa ti ha motivata a candidarti per il mandato?
I temi concernenti il secondo pilastro sono estremamente interessanti perché riguardano tutti noi e hanno un forte impatto sul nostro futuro. Vorrei assumermi responsabilità, adoperarmi per tutti gli assicurati e tutte le assicurate e partecipare attivamente a questi processi. Quello che mi motiva particolarmente è rappresentare il punto di vista delle giovani generazioni e battermi per soluzioni sostenibili ed eque, ad esempio per una giusta distribuzione dei rendimenti tra le persone attive da una parte e i pensionati dall’altra. Mi sta molto a cuore tutelare gli interessi di tutte le assicurate e di tutti gli assicurati, anche di coloro che oggi sono ancora molto lontani dalla pensione.
Per quali altri aspetti desideri impegnarti come membro della COCA?
Affinché la nostra cassa pensioni agisca in modo responsabile, trasparente e con lo sguardo rivolto al futuro, ad esempio con una strategia d’investimento che tenga conto di criteri ecologici, sociali ed etici. Ma anche una gestione professionale dei capitali e regolamentazioni eque e comprensibili per tutte le assicurate e tutti gli assicurati rientrano tra le mie priorità.
Valentin, vista la tua lunga esperienza in seno alla COCA, quali sono le principali sfide che PUBLICA deve affrontare al momento?
Uno dei compiti più importanti è la revisione della strategia d’investimento. Negli ultimi anni, PUBLICA non è riuscita a generare sulla base di buoni risultati d’investimento rendimenti adeguati e interessi sul capitale delle assicurate e degli assicurati attivi. In questo ambito dobbiamo intervenire. Nel complesso, nei prossimi anni PUBLICA deve migliorare in modo sostenibile il suo grado di copertura. Questo è uno dei miei obiettivi.
Dove vedi potenziale di miglioramento all’interno della rappresentanza del personale della COCA?
È fondamentale che nella Commissione della Cassa la rappresentanza delle lavoratrici e dei lavoratori parli con una sola voce. Per riuscirci è necessario un continuo coordinamento. Cosa che stiamo facendo già molto bene e dobbiamo portare avanti. Ma anche con il datore di lavoro è necessario coordinarci al fine di trovare soluzioni ottimali. Infine, desideriamo intensificare anche la collaborazione con l’assemblea dei delegati. Sono già in corso colloqui a questo riguardo.
