Ridurre la durata del lavoro?

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Ridurre la durata del lavoro?

I tempi cambiano, il tempo corre, il tempo passa e spesso perdiamo il controllo del tempo. Queste sono solo alcune citazioni correnti che rivelano il nostro rapporto con il tempo. Sono riflessioni ormai scontate. La novità è che ci stiamo gradualmente rendendo conto di quanto stia cambiando la nostra percezione dell’orario di lavoro e dell’equilibrio tra vita lavorativa e vita familiare.

Robert Métrailler

 Queste domande sul tempo di lavoro sono legate anche alla digitalizzazione. Il sondaggio di transfair sull’ulteriore sviluppo dei CCL di Swisscom e cablex dimostra questa tendenza con tutta chiarezza: l’orario di lavoro è stato menzionato come seconda priorità dopo lo stipendio. Lo stesso vale per la discussione sul passaggio da una settimana di cinque a una settimana di quattro giorni lavorativi.

Un tema complesso

Il tempo di lavoro comprende temi quali la flessibilizzazione e la riduzione del lavoro. Gli effetti dei possibili cambiamenti in questi settori necessitano in tutti i casi di un’accorta analisi. Inoltre, le continue riorganizzazioni, che includono anche riduzioni di personale, portano a un notevole aumento dell’onere lavorativo. Sono numerose le domande che si pongono a questo proposito:

  • Con la crescente flessibilizzazione dell’organizzazione lavorativa non viene aggravato il problema del carico di lavoro?
  • Quali sono gli effetti di una settimana di quattro giorni?
  • Quali sono i vantaggi e gli svantaggi del passaggio da una settimana di cinque a una settimana di quattro giorni? 

Prima di avanzare delle richieste, per transfair è importante ascoltare cosa hanno da dire i collaboratori e stabilire le priorità. Non è nell’interesse di transfair un risultato finale diametralmente opposto rispetto a quello che si desiderava raggiungere, ossia un miglioramento della conciliabilità tra famiglia e lavoro.

Prime risposte

La maggioranza degli intervistati ha un atteggiamento positivo nei confronti della riduzione e vi vede alcuni vantaggi, come ad esempio una migliore conciliabilità tra vita lavorativa e vita familiare nonché un aumento della produttività. Altri aspetti menzionati sono la possibile creazione di posti di impiego e la riduzione dello stress. Inoltre, l’impresa risulterebbe anche più attrattiva in veste di datore di lavoro. Ovviamente, ci sono anche rischi e dubbi sulla riduzione del tempo di lavoro, tra cui il probabile incremento dell’onere lavorativo, più stress e pressione e non da ultimo una diminuzione del reddito.

Il tema è e rimane complesso e alle prossime negoziazioni CCL tornerà sul tavolo delle trattative, durante le quali transfair avrà voce in capitolo.