Il settore del recapito si accorda su un contratto collettivo di lavoro

Posta & Logistica

Il settore del recapito si accorda su un CCL

Alla fine del 2021, i principali datori di lavoro e le associazioni presenti sul mercato logistico svizzero hanno iniziato a elaborare, insieme ai sindacati syndicom e transfair, una base comune per fissare le condizioni d’impiego per il settore del recapito. Ora è stato predisposto un contratto collettivo di lavoro (CCL) che definisce standard vincolanti in accordo tra le parti coinvolte. L’obiettivo è applicare queste misure alle persone impiegate nell’intero settore del recapito, inclusi i subappaltatori, in tutta la Svizzera. Le future parti sociali convengono sul fatto che il nuovo «CCL Recapito» debba essere dichiarato di obbligatorietà generale. Se il Consiglio federale approverà il progetto, saranno tra 35’000 e 40’000 le collaboratrici e i collaboratori in Svizzera che presto potrebbero beneficiare di condizioni d’impiego eque e salari minimi vincolanti.

Kerstin Büchel

In breve

Il personale delle imprese di logistica fornisce un contributo significativo all’economia e alla società svizzera, assicurando quotidianamente la consegna di merci di ogni tipo alle economie domestiche e alle aziende. Finora non esistevano però regolamentazioni uniformi circa l’assunzione delle collaboratrici e dei collaboratori che assolvono questo compito così impegnativo. Insieme a «Recapito Svizzera», un’associazione che raggruppa le aziende più grandi e diverse associazioni di datori di lavoro, a fine 2021 i sindacati transfair e syndicom hanno pertanto avviato delle trattative su un possibile contratto collettivo di lavoro (CCL), con l’obiettivo di garantire standard minimi uniformi per tutti coloro che sono impiegati nel settore del recapito. In questo contesto il buon esito dei negoziati, che si sono conclusi il 1º giugno 2023, ha segnato una tappa importante. 

A oggi sussistono alcuni requisiti minimi per le prestazioni previste dalla Legge sulle poste, applicabili a collaboratrici e collaboratori che si occupano dell’accettazione, della spartizione e del recapito di lettere indirizzate, giornali, periodici e pacchi fino a 30 kg. Tali disposizioni non regolamentano tuttavia l’intero mercato del lavoro relativo al recapito. Il nuovo CCL vuole essere esteso invece a tutto il settore, includendo anche il personale delle aziende subappaltatrici e addette e addetti al recapito che consegnano pubblicità non indirizzata e giornali gratuiti.

35'000 - 40'000
collaboratrici e i collaboratori benificeranno

Obiettivo: un CCL di obbligatorietà generale per l’intero settore elvetico del recapito

Il risultato delle trattative sarà valido solo se gli organi di tutte le parti negoziali approveranno il contratto nella procedura di ratifica prevista per il 2023. Dopo la convalida, le parti risponderanno a domande sui contenuti concreti del CCL e, in una fase successiva, ne richiederanno l’obbligatorietà generale alla Segreteria di Stato dell’economia SECO. In questo modo tutte le aziende che operano nel settore del recapito sarebbero assoggettate al CCL. Tale contratto entrerà in vigore a condizione che il Consiglio federale ne riconosca l’obbligatorietà generale, ma le tempistiche dipendono dalla velocità di avanzamento del processo.

„„Le trattative si sono svolte in un clima costruttivo e transfair è riuscito a negoziare con fermezza condizioni d’impiego unitarie ed eque per tutti.

Kerstin Büchel, Responsabile della categoria Posta&logistica

Una conquista importante in un mercato esigente

Nel complesso, le lavoratrici e i lavoratori che presto in Svizzera potrebbero beneficiare di un salario minimo vincolante e degli altri standard fissati dal «CCL Recapito» di obbligatorietà generale sono tra i 35’000 e i 40’000. Il CCL è una grande conquista in un settore che si trova a far fronte a numerose sfide. In questo contesto diventa pertanto ancora più importante assicurare un’equa regolamentazione al personale che ogni giorno svolge mansioni impegnative. Le parti negoziali concordano sul fatto che la complessità della situazione di mercato non debba ripercuotersi negativamente sulle condizioni d’impiego del personale.

Per quanto riguarda i datori di lavoro, hanno partecipato alle trattative le aziende Posta, DHL, DPD, Planzer KEP e Quickpac/Quickmail, così come l’associazione KEP+Mail, il Kurierverband, l’associazione SWISSMESSENGERLOGISTIC e l’associazione delle imprese di recapito di giornali e pubblicità. Tutte le parti appena citate sono parte dell’associazione «Recapito Svizzera». I sindacati transfair e syndicom hanno invece rappresentato le lavoratrici e i lavoratori.

transfair è ottimista

Conciliare diverse esigenze e richieste delle oltre 45 parti coinvolte è una vera e propria impresa titanica. transfair è orgoglioso di poter partecipare a questo progetto colossale e potersi battere per i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori. Il presente contratto collettivo di lavoro è unico nel suo genere, in quanto può migliorare da un momento all’altro la vita professionale di oltre 40’000 dipendenti, qualora il Consiglio federale lo dichiari di obbligatorietà generale.

Kerstin Büchel, responsabile della delegazione negoziale di transfair e responsabile della categoria Posta/Logistica, si dice soddisfatta: «Le trattative si sono svolte in un clima costruttivo e transfair è riuscito a negoziare con fermezza condizioni d’impiego unitarie ed eque per tutti». Uno dei temi cardine di transfair era l’orario di lavoro normalizzato. Oltre a ciò, il sindacato ha lottato anche per condizioni ottimali del personale a tempo parziale. Infine, anche gli stipendi minimi hanno richiesto un notevole dispendio di tempo.