PUBLICA: transfair non concorda con la remunerazione

Amministrazione pubblica

PUBLICA: transfair non concorda con la remunerazione

L’OPC intende remunerare gli averi di vecchiaia degli assicurati con appena lo 0,9 per cento. transfair non ci sta e ha reagito. Nella sua lettera all’OPC, il sindacato critica la decisione definendola una misura di risanamento affrettata e unilaterale ed esorta ad apportare correzioni.

Matthias Humbel
PUBLICA

PUBLICA: transfair non concorda con la remunerazione

L’organo paritetico della Cassa di previdenza della Confederazione (OPC) ha optato per una remunerazione degli averi di vecchiaia di appena lo 0,9 per cento per il 2022. transfair ha mostrato scarsa soddisfazione per questa decisione e ha reagito con una lettera all’OPC.

Gli organi paritetici delle varie casse di previdenza di PUBLICA hanno preso le loro decisioni circa la remunerazione degli averi di vecchiaia per quest’anno. La situazione difficile dei mercati finanziari e le conseguenti rendite negative non lasciano scelta. La maggioranza delle casse di previdenza remunera pertanto gli averi di vecchiaia con il tasso d’interesse LPP minimo pari all’1 per cento. La maggioranza, ma non tutte: la Cassa di previdenza della Confederazione prevede un tasso d’interesse di appena lo 0,9 per cento sugli averi di vecchiaia.

transfair si impegna a favore degli assicurati

transfair non ci sta e ha reagito. Di concerto con gli altri sindacati dell’Amministrazione federale, transfair ha inviato una lettera all’OPC competente richiedendo le opportune correzioni. Secondo i sindacati, una tale riduzione dell’interesse rappresenta una misura di risanamento avventata che va unicamente a scapito degli assicurati, ossia dei collaboratori dell’Amministrazione federale. transfair esorta a correggere il prima possibile tale tasso d’interesse ridotto o invita in alternativa il datore di lavoro a versare contributi aggiuntivi.