Amministrazione federale sotto pressione

Amministrazione pubblica

Am­mi­nis­tra­zio­ne federale sotto pressione

L’Amministrazione federale ha di fronte a sé anni difficili. Si profilano anni di magra con budget deficitari e poco margine di manovra per le misure salariali e tutto questo nonostante il costo della vita sia in aumento! Inoltre, in vista delle elezioni si stanno già schierando i politici borghesi. Il risultato? Interpellanze nocive contro il personale federale che di colpo trovano maggioranze.

Matthias Humbel

La buona notizia prima di tutto: i primi calcoli approssimativi sui conti del 2023 della Confederazione risultano nettamente migliori di quanto previsto. Il deficit preventivato di 4,8 miliardi di franchi si è ridotto ad «appena» 1,5 miliardi di franchi, il che concede un po’ di respiro. La pianificazione finanziaria, però, è tutt’altro che rosea. La Confederazione prevede un deficit anche per i prossimi anni.

Poco margine di manovra finanziario

Le ripercussioni sono percepibili. Per il 2024, i dipartimenti devono ridurre del 2 per cento i loro crediti per il personale e per i beni e i servizi. Inoltre, si profilano ulteriori misure di risparmio. La pressione sul personale federale aumenta e tutto questo senza una compensazione retributiva. Le negoziazioni salariali con il capo del Dipartimento delle finanze Karin Keller-Sutter sono ancora in corso. Nel preventivo del 2024 la Consigliera federale ha però già piantato i primi paletti. Per le misure salariali è stato accantonato l’1 per cento, ad un tasso di inflazione previsto del 2,3 per cento! transfair si oppone a queste perdite sul salario reale. 

Più pressione sul Parlamento

Anche il Parlamento aumenta la pressione. Il fatto che l’UDC abbia preso di mira il personale federale non è nulla di nuovo. Il partito non perde occasione per chiedere una riduzione del credito per il personale, il peggioramento delle condizioni di lavoro tramite interventi o il congelamento dell’effettivo. Nella maggior parte dei casi, questi interventi radicali rimangono però senza conseguenze. Tuttavia, nell’anno delle elezioni anche altri politici vogliono mettersi in luce a spese del personale federale e all’improvviso questi interventi assurdi trovano il consenso della maggioranza.

Attacchi sulla cassa pensioni

Nel 2022 l’UDC ha presentato tre interpellanze che chiedevano di ridurre i contributi versati dal datore di lavoro alla cassa pensioni. Le conseguenze sono drammatiche. L’intervento più radicale avrebbe determinato una riduzione delle rendite di oltre il 40 per cento! A forze unite, i sindacati sono però riusciti a scongiurare questa proposta assurda. Il Consiglio nazionale ha approvato gli altri due affari alla metà di giugno, con l’aiuto degli altri partiti borghesi. Anche queste mozioni  determineranno una diminuzione delle rendite fino al 20 per cento. transfair si impegnerà in seno al Consiglio degli Stati per fermare questi interventi.

Elezioni nazionali 2023

Votare con saggezza!

Poco prima delle elezioni, i politici borghesi lasciano cadere la maschera. Gli attacchi nei confronti del personale federale dovrebbero essere un monito sufficiente: è importante sapere chi manderemo in Parlamento per i prossimi quattro anni. Saranno infatti proprio questi politici e queste politiche a decidere sulle condizioni di lavoro della Confederazione. Scegliamo dunque con attenzione!