Trattative salariali con la Confederazione: come procedere?

Amministrazione pubblica

Trattative salariali con la Con­fe­dera­zio­ne: come procedere?

Sono fallite le negoziazioni salariali con la Confederazione: al posto della piena compensazione del rincaro, le collaboratrici e i collaboratori federali riceveranno unicamente un aumento dell’1 per cento. Una situazione insoddisfacente per transfair. Inoltre, i prossimi anni non promettono grandi miglioramenti. Ciononostante, per transfair è chiaro: il sindacato insiste sulla compensazione del rincaro!

Matthias Humbel

In breve

Dopo il fallimento delle negoziazioni salariali con i sindacati, il Consiglio federale ha comunicato le misure per il 2024. Qui di seguito tutti i dettagli in sintesi.

  • Le trattative salariali con la Confederazione sono fallite.
  • Il 29 novembre, il Consiglio federale ha comunicato le misure salariali per il 2024.
  • È previsto un aumento generale dell’1 per cento per tutto il personale.
  • I dipendenti delle categorie salariali da 1 a 11 otterranno un premio una tantum di 500 franchi.
  • Per transfair le misure non sono sufficienti.
  • transfair rivendica una compensazione del rincaro ancora scoperto per i prossimi anni.

Dopo il fallimento delle negoziazioni salariali tra i sindacati e la Ministra delle Finanze Karin Keller-Sutter, in occasione della sua riunione del 29 novembre 2023 il Consiglio federale ha definito le misure salariali per il 2024: l’Amministrazione federale verserà una compensazione del rincaro dell’1 per cento. Il personale delle classi salariali da 1 a 11 riceverà inoltre un’indennità una tantum di 500 franchi. Si tratta di un risultato insoddisfacente e ben lungi da quanto richiesto da transfair.

Amministrazione federale: trattative salariali fallite

Il 16 novembre 2023, dopo tre intense tornate negoziali, sono fallite le trattative salari con la Ministra delle finanze Karin Keller-Sutter. I sindacati si dicono profondamente delusi.

transfair aveva rivendicato la piena compensazione del rincaro

La richiesta congiunta dei sindacati prevedeva la piena compensazione del rincaro. Nel 2023 i prezzi aumenteranno del 2,2 per cento. Inoltre, è ancora in sospeso lo 0,4 per cento del rincaro non compensato degli anni precedenti che deve essere a tutti i costi pareggiato!

In totale, tutto questo porta a una rivendicazione del 2,6 per cento – solo per coprire l’aumento del costo della vita. Al cospetto della difficile situazione finanziaria in cui versa l’Amministrazione federale, transfair aveva anche proposto una compensazione del rincaro scaglionato per evitare per lo meno per le classi salariali più basse perdite sui salariali reali.

L’indennità è importante, ma non sufficiente

Con l’indennità una tantum di 500 franchi, il Consiglio federale ha fatto un passo in questa direzione. Si tratta di un aspetto estremamente importante per il personale delle classi salariali da 1 a 11. Tuttavia, secondo transfair il passo compiuto dal Consiglio federale non basta.

La limitazione alle classi salariali da 1 a 11 è del tutto insufficiente. La maggior parte dei dipendenti federali lavora a livelli di funzione superiori. Inoltre, i 500 franchi non sono sufficienti neanche lontanamente. Allo stipendio massimo della classe salariale 11, rappresenta un aumento di stipendio dello 0,6 per cento, anziché dell’1,6 per cento necessario. Inoltre, l’indennità non è sostenibile, dato che viene versata una sola volta. Tutto questo in contrasto con i prezzi, che rimarranno elevati anche negli anni a venire.

Le principali differenze sono rimaste tali anche dopo tre tornate di colloqui. Per transfair è pertanto chiaro: le negoziazioni sulle misure salariali per il 2024 sono fallite e la proposta del Consiglio federale è inaccettabile.  

Il freno al debito rallenta la compensazione del rincaro

Un buon datore di lavoro compensa l’inflazione, il che era stato ribadito anche dalla Consigliera federale Karin Keller-Sutter durante le trattative. Ma allora perché le misure salariali risultano comunque così insoddisfacenti? Il problema è di natura finanziaria. L’aspetto rilevante è il bilancio ordinario della Confederazione, escluse le spese e le entrate straordinarie, proprio laddove entra in gioco anche il freno all’indebitamento.

Quest’ultimo prevede che, in un certo periodo di tempo, le spese ordinarie della Confederazione non possono superare le entrate ordinarie. Il freno all’indebitamento consente per il 2024 ulteriori spese pari a 18 milioni di franchi. A titolo di confronto: un aumento salariale dell’1 per cento costa circa 60 milioni di franchi. Nel pianificare le spese, la politica ha inoltre altre priorità rispetto al personale federale.

Cosa significa tutto questo per gli anni a venire?

In queste condizioni, il Consiglio federale ha poco margine di manovra per le misure salariali, per lo meno fino a quando le priorità non cambieranno. Anche la situazione di partenza continua a rimanere difficile: secondo la pianificazione finanziaria per gli anni 2025-2027, non sarà possibile rispettare i requisiti del freno all’indebitamento in nessun anno, perché le spese superano le entrate. Questo lascia poco spazio alle misure salariali. Inoltre, si stanno profilando ulteriori misure di risparmio.

Come si prospetta il futuro delle negoziazioni salariali?

Per transfair è chiaro: il sindacato insisterà sulla sua richiesta di una piena compensazione del rincaro! Le trattative per le misure salariali del 2025 inizieranno già nel mese di febbraio del 2024. In tempo perché l’Amministrazione federale possa integrare nel budget 2025 mezzi finanziari a sufficienza per compensare il rincaro.

Inoltre, transfair incontrerà già in anticipo gli altri sindacati dell’Amministrazione federale al fine di elaborare una strategia comune per le negoziazioni salariali di modo che in seguito possa di nuovo concentrarsi con tutte le sue forze a favore degli stipendi del personale federale!