La CET-N chiede di rinviare la revisione totale della legge sulle dogane

Amministrazione pubblica

La CET-N chiede di rinviare la revisione totale della legge sulle dogane

Questa settimana, la Commissione dell’economia e dei tributi del Consiglio nazionale (CET-N) è ritornata sulla sua decisione relativa alla revisione totale della legge sulle dogane e ha chiesto al Consiglio nazionale di rinviare l’affare al Consiglio federale. Se il Parlamento dovesse seguire la Commissione, l’UDSC accuserebbe un danno le cui conseguenze non sono ancora del tutto chiare.

Matthias Humbel

In breve

  • La Commissione del Consiglio nazionale, competente per la revisione della legge sulle dogane, chiede al Parlamento di rinviare l’affare al Consiglio federale.
  • In questo caso l’esecutivo dovrebbe rielaborare la revisione.
  • Il processo rischierebbe in tal modo di protrarsi per anni.
  • Gli effetti di un tale rinvio sul personale e sulle condizioni di lavoro non sono ancora chiari.
  • transfair preciserà questo aspetto nei prossimi colloqui con i partner sociali. Dopodiché informerà nuovamente.

Già ad aprile 2023, nella CET-N era mancato poco: allora una maggioranza risicata di 11 voti contro 9 aveva respinto la proposta di rinvio. Ora la Commissione è tornata a sorpresa su questa decisione e nella sua riunione di inizio settimana ha accolto con 13 voti contro 11 la richiesta di rinviare al Consiglio federale la revisione totale della legge sulle dogane.

Non è ancora detta l’ultima parola

Il rinvio non è ancora cosa fatta: infatti, la richiesta della CET-N sarà ora sottoposta al Parlamento, il quale prenderà la decisione finale. Dato che la discussione dettagliata sugli affari avviene tuttavia nelle commissioni e le maggioranze in Parlamento vengono prese in considerazione anche per comporre le commissioni, queste decisioni hanno una forte valenza simbolica. Normalmente, il Parlamento segue le raccomandazioni della Commissione. Per poter prendere una decisione tale in tempi relativamente brevi, l’auspicio della CET-N è che il Consiglio nazionale ne discuta già nella sessione estiva che inizia il 30 maggio e termina il 16 giugno 2023.

L’UDSC si trova davanti a un mucchio di macerie

Se il Parlamento dovesse confermare il rinvio, l’UDSC si troverebbe dinanzi a un enorme disastro. Due settimane dopo che il direttore Christian Bock ha lasciato l’UDSC, anche la revisione di legge di fondamentale importanza per il programma Dazit e la riorganizzazione dell’UDSC rischia (al momento) di concludersi con un nulla di fatto. A causa del rinvio il Consiglio federale dovrebbe rielaborare la revisione della legge sulle dogane e successivamente sottoporla nuovamente al Parlamento per la consultazione. In tal modo l’intero processo rischia di protrarsi per alcuni anni.

Cosa significa tutto questo per il personale?

Gli effetti sul personale dell’UDSC e sulle condizioni d’impiego sono ancora poco chiari al momento. Le negoziazioni dei partner sociali sulle future condizioni di lavoro sono già in fase molto avanzata. Per ultimo, transfair e l’UDSC avevano elaborato anche regolamentazioni transitorie valide fino all’entrata in vigore delle nuove basi legali.

Durante i prossimi colloqui nel quadro del partenariato sociale tra i sindacati e l’UDSC, adesso si tratterà di vedere quale effetto avrà la situazione di partenza, ora eventualmente condannata a drastici cambiamenti, sulle negoziazioni finora svolte. Il fatto che con la sua riorganizzazione l’UDSC abbia anticipato il processo parlamentare e apportato unilateralmente radicali modifiche complica notevolmente la situazione. transfair tornerà a informare non appena si sarà chiarita la situazione. Fino ad allora rimane a disposizione dei suoi membri.